Paulo Barone, Beatrice Catini
Un punto archimedeo della psiche
Jung e l’epistemologia della singolarità
12 Dic 2020 | 09.30 – 13.30
Il seminario si terrà sulla piattaforma Zoom. Prima del seminario saranno inviate agli iscritti le credenziali per connettersi. Suggeriamo di scaricare l’applicazione e creare un account in modo da facilitare la connessione.
Il seminario si propone come un viaggio attraverso il pensiero di Jung, nell’intento di rileggere la questione del nesso fra tempo e psiche così come viene presentata in uno dei testi più controversi e abusati dell’opera junghiana, lo scritto del 1952 La sincronicità come principio di nessi acausali.
La dott.ssa Catini ci accompagnerà attraverso gli archivi di Jung, mostrando che quella che appare un’opera unitaria (sebbene complessa e labirintica) sia in realtà frutto di una ricezione mediata da scelte editoriali e di traduzione tutt’altro che neutre. La trama del testo sulla sincronicità, se ricollocata nei suoi contesti di riferimento e se si presta attenzione alle scelte terminologiche, trasforma la propria usuale apparenza, mostrandosi come un fulcro importante nello sviluppo del pensiero junghiano.
Il dott. Barone farà leva su questo fulcro focalizzandosi sul processo di individuazione. Sicuramente a tale concetto è affidato il compito di definire sinteticamente il tratto specifico dell’itinerario proposto dalla psicologia analitica. Tuttavia questa stessa nozione è andata incontro a numerosi equivoci, che hanno reso meno chiari sia l’impianto complessivo che i nodi problematici della psicologia junghiana. Che cos’è individuale, che cos’è singolare? E si dà una “epistemologia della singolarità”? E quale rapporto tra tempo e psiche?
Questioni che appunto convergono nel testo sulla sincronicità e che permettono di mettere a fuoco, in modo forse inedito, l’orizzonte complessivo dell’opera di Jung.
Per informazioni e iscrizioni contattare la Segreteria dell’AIPA Sezione di Milano.
Il termine per l’iscrizione al seminario è mercoledì 9 Dicembre.