Jung e l’Oriente

Paulo Barone
JUNG E L’ORIENTE

16 Nov 2019 | 09.30 – 13.00


Il pensiero dell’India classica e le cosiddette “filosofie orientali” hanno esercitato – com’è noto – un influsso profondo e persistente sull’opera di Jung. Ne sono una dimostrazione i continui riferimenti all’Oriente disseminati negli scritti, alcuni seminari, le lauree honoris causa ricevute durante il viaggio in India, persino la scelta del termine Selbst, .

La stessa Psicologia Analitica fu immaginata da Jung come il primo atto di cambiamento della mentalità occidentale, che, dopo la “morte di Dio”, aveva l’occasione di diventare, da “estroversa”, “introversa”, proprio sull’esempio della mentalità orientale.

Che cos’è allora l’Oriente di Jung? Che cosa l’Occidente? Come queste due prospettive, questi due punti di vista – evidentemente non letterali, ma metaforici – possono aiutarci a comprendere il tempo in cui viviamo? Se le “nevrosi” e le sofferenze individuali sono sempre intrecciate col collettivo, può questo rapporto Oriente-Occidente illuminare in qualche modo il nostro mondo, offrire una chiave di lettura per rendere più comprensibili le dinamiche personali sullo sfondo di un’epoca di trasformazioni?


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