Mauro Manica & Maria Grazia Oldoini
Fluidità di genere: buchi bianchi nella teoria psicoanalitica?
18 Mag 2024 | 9.00 – 13.00
Il seminario si terrà sulla piattaforma Zoom. Prima del seminario saranno inviate agli iscritti le credenziali per connettersi. Suggeriamo di scaricare l’applicazione e creare un account in modo da facilitare la connessione.
Presentazione
Attraverso una riflessione teorica che parte dalla concezione freudiana di un’originaria bisessualità psichica, gli autori mettono in discussione una teoria dell’identità sessuale e di genere che sia fondamentalmente binaria e orchestrata dalle vicissitudini del complesso edipico inteso in senso classico e tradizionale.
Considerando l’attualità del tema delle fluidità di genere gli autori, appoggiandosi a un ricco materiale clinico, sottolineano come si possa avere la tentazione sia di considerare le varianze di genere quali manifestazioni psicopatologiche tout court, sia quella di affidare prematuramente persone intersessuali, transessuali o fluide a un determinato genere, sia di ritenerle come esistenti a metà strada tra i poli di maschile e di femminile.
Ma donna e uomo, femminile e maschile non possono essere analizzati come una sorta di continuum. Al contrario, sesso e genere sono meglio concettualizzati come punti di uno spazio multidimensionale, in cui livelli genetici, ormonali e anatomici interagiscono, in un modo non ancora del tutto comprensibile, con l’ambiente e l’esperienza. E solo una psicoanalisi del “chi sono” può affacciarsi su questo spazio multidimensionale dell’essere: senza pregiudizi, neanche pregiudizi diagnostici; senza memoria e senza desiderio; rivolta a una matematica dell’essere all’unisono (at-one-ment) e non centrata sull’dentificazione; tesa alla ricerca della verità emotiva del paziente, per quanto il suo O sia ambiguo, variegato e composto di diverse tonalità di piumaggio.
Per informazioni e iscrizioni contattare la Segreteria dell’AIPA.
