Fabrizio Alfani & Maria Ilena Marozza
Sensorialità, Immagine, Parola
Potenzialità trasformative del traumatico
18 Nov 2023 | 9.00 – 13.00
Il seminario si terrà sulla piattaforma Zoom. Prima del seminario saranno inviate agli iscritti le credenziali per connettersi. Suggeriamo di scaricare l’applicazione e creare un account in modo da facilitare la connessione.
Presentazione
Nella psicopatologia post-traumatica riscontriamo rotture dissociative prodotte nella psiche umana da eventi traumatici esperiti nell’ambito della relazione interpersonale, in particolare nella relazione d’accudimento.
La vita psichica origina in una condizione di prematurazione, vulnerabilità e insufficienza neonatale che comporta la necessità di un contenitore umano capace di proteggere l’essere immaturo, e di modulare e restituire in modo tollerabile e rappresentabile le esperienze affettive primitive.
In virtù della fragilità e della grande complessità dei fattori in gioco in questa relazione, il traumatico si costituisce come condizione di rischio situato alla base dell’esistenza umana e delle sue potenzialità vitali. Una tale condizione, a seguito di esperienze avverse di varia natura e gravità, può divenire trauma, cioè ostacolo allo sviluppo integrativo e alla crescita mentale.
Possiamo genericamente chiamare trauma un evento capace di ledere il tessuto psichico rompendo o impedendo la costituzione delle sue connessioni, instaurando cioè rotture dissociative tra le modalità elaborative multiple attraverso le quali abbiamo bisogno di vivere la nostra esperienza.
La pratica clinica ci mostra spesso come gli esiti traumatici si manifestino come disconnessioni del piano sensoriale-corporeo con il livello rappresentazionale-immaginativo e con il livello verbale-narrativo. Il lavoro analitico si configura in questi casi come tentativo di instaurare una relazione interpersonale al cui interno possano esser ricreate le connessioni danneggiate tra i diversi livelli esperienziali.
Nel seminario verranno dapprima esposti i nodi teorici di questa impostazione, soffermandosi sulle differenze tra ciò che nella nostra esperienza clinica incontriamo come nuclei irrappresentabili, come indicibili o come inimmaginabili. Un’attenzione particolare verrà dedicata alla fenomenologia del sentimento di vuoto, che spesso caratterizza gli stati microdissociativi post-traumatici.
Successivamente verrà esposto un caso clinico esemplificativo di queste dinamiche.
Per informazioni e iscrizioni contattare la Segreteria dell’AIPA.